Verona è la città da cui partire per esplorare con un’auto AVIS la Valpolicella, una delle terre più belle del Nord Italia, famosa in tutto il mondo per i suoi vini.
Noleggio auto VeronaQui, tra i suoi vigneti chiusi tra i Monti Lessini e la pianura di Verona – che non a caso, ogni anno ad aprile, ospita Vinitaly, la grande fiera del vino italiano – nascono alcuni tra i vini più pregiati d’Italia, come il Valpolicella Classico, il Valpolicella Superiore, il Valpolicella Ripasso, il Recioto o l’Amarone, che potrai assaggiare lungo il tuo itinerario fermandoti a visitare le cantine della zona.
Viaggiando in Valpolicella, però, non rimarrai incantato solo dalla raffinata bontà dei vini: ad attirare la tua attenzione e a imprimersi nella tua memoria saranno anche la bellezza del paesaggio (la valle è formata da un continuo susseguirsi di altre, numerose, piccole valli, tutte coltivate a vite o a frutta) e la ricchezza dell’architettura e dell’arte. La valle ha infatti una lunghissima e complessa storia, che inizia addirittura da prima del neolitico e di cui nel corso del tuo fortunato viaggio potrai trovare numerose tracce, che partono dal Museo dell’Adige di Pescantina, fino alle antiche vestigia romane, arrivando ai segni del passaggio delle truppe di Napoleone e alla Seconda guerra mondiale, con il monumento dedicato alle vittime delle deportazioni.
Una serie di vicissitudini storiche ricche e complesse che hanno lasciato, oltre a testimonianze e reperti, anche tracce artistiche e architettoniche, come le bellissime chiese della zona, le torri e le ville in cui, dal ‘700 in poi, i ricchi signori di Venezia e di Verona sono venuti a cercare ristoro dalle fatiche della città.
Se parti da Verona in direzione nord, seguendo a ritroso il corso dell’Adige, il primo centro della Valpolicella che incontrerai è Pescantina. Benché sia un centro di dimensioni molto ridotte (meno di ventimila abitanti), Pescantina è considerata un piccolo tesoro della zona: non solo per la sua ricchezza di coltivazioni, che la rende famosa per le pesche, oltre che per il vino, ma anche per le numerose tracce storiche che vi si trovano: pare che i primi insediamenti umani qui risalgano alla preistoria (a loro è dedicato il piccolo Museo dell’Adige, all'interno del Duomo di San Lorenzo). Poco oltre, nella frazione di Arcè, si trova la seicentesca Villa Da Sacco, nella cui cappella si trova una tela attribuita a Giorgio Vasari, "Madonna e Santi". Un’ultima nota: di Pescantina si parla nel romanzo “La tregua” di Primo Levi, poiché qui arrivavano i treni dei reduci dei campi di concentramento della Seconda guerra mondiale. Per questo, qui a Pescantina, si trova il toccante monumento dedicato alle vittime dei campi di concentramento.
Se procedi verso est troverai Gargagnago, dove potrai vedere Villa Serego Alighieri, un tempo di Pietro Alighieri, figlio di Dante, e ancora oggi proprietà dei suoi discendenti, che ne hanno fatto una prestigiosa tenuta agricola (al suo interno è possibile anche dormire nella Foresteria, il resort ricavato in parte di essa).
Per capire quanto bella e unica sia una visita a San Giorgio in Valpolicella occorre conoscere due dettagli. Il primo è che, dal 2.015, San Giorgio fa parte dell’elenco dei “Borghi più belli d’Italia”. Il secondo è che le persone del luogo sono solite chiamare questo antico borgo “Ingannopoltron”, che in dialetto significa “inganna pigri”. La ragione di questo buffo soprannome è dovuta al fatto che, un tempo, l’unico modo per arrivare al paese era percorrere un irto cammino molto lungo e faticoso, che però, per un effetto ottico, a un primo sguardo appare come semplice e breve.
Tu, oggi, non sarai chiamato a compiere la stessa fatica, visto che arriverai a San Giorgio non a piedi ma con un’auto AVIS, però l’emozione della visita al paese sarà egualmente affascinante e gratificante. Si tratta di un piccolo borgo medievale, erto su una collina. La stessa roccia tufacea di cui è fatto il monte è stata usata per costruirne le case, il che crea uno strano effetto visivo per cui gli edifici sembrano uscire direttamente dalla collina stessa. La Pieve attorno a cui è stato costruito, secoli fa, il borgo antico, è ancora perfettamente conservata e ospita spesso rievocazioni storiche, concerti ed eventi di ogni tipo (celebre, la seconda domenica di novembre, la Festa delle Fae, le fave, elemento base della nutrizione degli antichi contadini e, soprattutto, il primo a germogliare a primavera).
Poco lontano da San Giorgio, proseguendo verso nord, si trova Monte che, un tempo, era sede di un forte austriaco costruito alla metà del XIX secolo e intitolato al generale Anton von Mollinary. Oggi, purtroppo, di quella antica fortezza sono rimasti solo ruderi, ma il luogo sul quale un tempo sorgeva è ancora frequentato da chi vuole godere di una vista magnifica che abbraccia tutta la valle dell’Adige, che scorre maestoso e che ti saluterà prima di proseguire il suo viaggio verso il mare.